Melissa nell' associazione "Città del vino", 49 città associate per valorizzare i territori meglio vitati d'Italia

 

Narra una leggenda che Melisso o Melisséo, principe cretese al seguito di Minosse in Sicilia, dopo la morte del suo re, riprende il mare e, sbattuto dai flutti lungo la costa calabro-ionica approda in quella contrada, che dalla colonia da lui fondata viene appunto chiamata Melissa. Qui i suoi sudditi, dediti all' agricoltura e già molto esperti nell' arte di coltivare la vite, trasformano la campagna che è fertilissima, in lussureggianti vigneti da cui ottenfono un vino molto prelibato per bontà e raffinatezza, di gusto. In età romana Melissa ritorna agli onori della cronaca ad opera di Ovidio che la ricorda nelle "Metamorfosi" come luogo ameno, ricco di vigne, non lontano da Crotone. Leggenda e storia dunque che ci lasciano dedurre che fin da epoche assai remote, Melissa avesse una lunga tradizione a cui sono rimasti fedeli sia i contadini sia i melissesi produttori di vino. Il vino Melissa consegue sempre più lusinghieri apprezzamenti tanto che, anche in prospettiva di possibili risultati economici consistenti, spingono il sig. Mario Bruni, dotato di intrapendenza e spirito di iniziativa, a tentare un giudizio sul "Melissa". E così che nel 1934 per la prima volta una bottiglia di vino recante l' etichetta "Melissa" viene presentato alla terza mostra nazionale dell' agricoltura di Firenze dove consegue il primo diploma ufficiale di qualificazione con medaglia d' oro. Comicia così l' ascesa del tipico prodotto agricolo melissese che sarà ben presto sul mercato con le denominazioni di vino D.O.C. Questa larga produzione di vino a denominazione di origine controllata ha permesso all' amministrazione comunale del nostro paese di entrare, già da alcuni anni, nell' associazione delle "Città del vino", che ha sede a Siena, presso l' enoteca nazionale. L' associazione, in collaborazione con i produttori e con gli enti pubblici e strumentali competenti, opera non solo per la maggiore tutela delle risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e storiche dei territori a particolare vocazione viticola che ne fanno parte ma, fra le 49 città associate, promuove enoteche pubbliche o comunque punti di conoscenza e di degustazione dei vini di pregio. Coordina, inoltre, manifestazioni promozionali, tecniche e culturali, realizza opere divulgative, carte turistiche e ogni altro sussidio didattico, alla conoscienza dei territori viticoli italiani. Inoltre stimola la diffusione della civiltà del colte museografiche e mostre permanenti della storia del vino. Ciò spettava a Melissa. Il Melissa D.O.C.

 

Il Melissa è un vino Doc che si produce in 14 centri del Crotonese: Belvedere di Spinello, Carfizzi San Nicola dell'Alto e Umbriatico, e parte di quelli di Casabona, Castelsilano,Crotone, Pallagorio, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato, Santa Severina, Scandale e Strongoli, con al centro Melissa che entra anche nell' area del Cirò. Il disciplinare prevede tre tipologie (Bianco, Rosso e Rosso Superiore). Il Rosso è prodotto con uve Gaglioppo associate con percentuali non superiori al 25%, prevalentemente a uve Greco nero, ma anche Trebbiano toscano e Greco bianco. E' un vino color rosso rubino adatto per accompagnare i tipici piatti rustici della cucina calabrese. Il Bianco invece è ottenuto da Geco Bianco con aggiunte di Malvasia bianca e Trebbiano toscano in misura non superiore al 20%. Il colore e giallo paglierino e il sapore asciutto e delicato. Si accompagna con piatti a base di pesce e formaggi frechi.